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Miniopterus schreibersii Kuhl 1817 schreibersii Kuhl

Miniopterus schreibersii

Nome comune:
Miniottero

Sottospecie conosciute:
M. schreibersii blepotis
M. schreibersii chinensis
M. schreibersii dasythrix
M. schreibersii eschscholtzii
M. schreibersii fuliginosus
M. schreibersii haradai
M. schreibersii japoniae
M. schreibersii majori
M. schreibersii ocenaensis
M. schreibersii orianae
M. schreibersii pallidus
M. schreibersii parbipes
M. schreibersii schreibersii
M. schreibersii smitianus
M. schreibersii villiersi1817

Distribuzione:  La specie è diffusa dall'Europa centro-meridionale all'Africa centrale (Madagascar compreso), spingendosi ad oriente fino al Giappone, all'Australia ed alle Isole Salomone. In Italia è presente la sottospecie nominale, diffusa sull'intero territorio (isole incluse). Predilige le aree scarsamente antropizzate, in particolare quelle dove sono presenti formazioni di origine carsica a basse e medie altezze (poco oltre i 1000 m di quota in Europa, oltre i 2000 m sull'Himalaya).

Descrizione:  Misura circa 5 cm di lunghezza, cui si sommano circa 4 cm di coda, per un peso complessivo di una decina di grammi: l'apertura alare media è di 32 cm. Il pelo, corto ed ispido, è di colore grigio-nerastro dorsalmente e biancastro ventralmente, con sfumature bruno-giallastre sui fianchi. La faccia è piccola ed incassata nella testa, con bocca piccola ed orecchie romboidali ed anch'esse di piccole dimensioni. La faccia è di colore rosato, con un accenno di mascherina nerastra su occhi e muso. Le zampe sono rossicce: il patagio, di colore nerastro, fa assumere alle ali una forma falciforme, mentre attorno alla coda, piuttosto lunga, assume la forma di una punta di lancia, non lasciando tuttavia le zampe posteriori libere.

Biologia:  Si tratta di animali dalle abitudini crepuscolari e notturne, che durante il giorno cercano rifugio in caverne, mentre è assai raro che frequentino aree antropizzate, come tunnel o cantine, e se ciò succede accade unicamente nelle aree più settentrionali del loro areale. In inverno, la specie va in letargo (che è poco profondo ed interrompibile in qualsiasi momento) in caverne che non corrispondono a quelle occupate durante l'estate: la specie, in particolare nelle zone più settentrionali del suo areale, compie migrazioni in direttrice nord-sud, alla ricerca di climi più miti, percorrendo anche cento chilometri. Durante il letargo, inoltre, i vari individui, che solitamente vivono ammassati, tendono a rimanere isolati gli uni dagli altri, seppure nell'ambito di colonie anche numerose (anche più di 10000 esemplari in Sardegna e Kazakistan). La specie non si incunea mai nelle fessure, ma tende a pendere dal soffitto delle grotta. L'animale esce dai propri rifugi diurni subito dopo il tramonto: il volo, assai veloce (anche 50 km/h, più di qualsiasi altro pipistrello europeo) ed omogeneo, si svolge prevalentemente in radure ed aree aperte, dove l'animale rimane a quote comprese fra i 10 ed i 20 m, ma a volte va anche più in alto.

Riproduzione:  Le femmine raggiungono la maturità sessuale al compimento del secondo anno d'età: l'accoppiamento avviene durante l'autunno, con la fecondazione dell'uovo che avviene praticamente subito dopo la copula, a differenza di molte altre specie di chirotteri italiani, nelle quali la fecondazione dell'uovo avviene dopo il letargo, mentre l'accoppiamento è antecedente ad esso. Per impedire parti durante il letargo, l'embrione rallenta enormemente il proprio sviluppo durante l'inverno, dimodochè i cuccioli, solitamente in numero di uno per parto, nascono in primavera, dopo una gravidanza di oltre nove mesi. Al momento del parto, le femmine si riuniscono in delle nursery, costituite da grotte o cavità naturali nelle quali si riuniscono le femmine gravide, ma anche numerosi maschi e pipistrelli di altre specie: in tal modo la conta effettiva dei cuccioli è assai difficoltosa. Il piccolo, che può anche essere allevato da femmine estranee, che prendono il ruolo di balie, è piuttosto precoce e già attorno al mese d'età è in grado di volare. La speranza di vita media è di tre anni: in cattività questo animale raggiunge e supera i sedici anni d'età.

Rischio:  NT - Prossimo alla minaccia