Nome comune:
Nottola gigante
Distribuzione: La specie è diffusa in Europa continentale (esclusa la Scandinavia), Nordafrica ed Asia Minore, fino all'Uzbekistan. In Italia, pur essendo probabilmente presente su tutto il territorio, la specie è stata segnalata con sicurezza solo in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Calabria e Sicilia, mentre risulta assente dalla Sardegna, così come dalle altre isole europee. La specie pare prediligere i boschi di latifoglie, ma la si trova anche in boschi di conifere, fino ad un migliaio di metri d'altezza, anche se durante gli spostamenti a carattere migratorio supera abbondantemente tale quota per oltrepassare valichi di montagna e simili.
Descrizione: Misura una decina di centimetri di lunghezza, per un peso che raggiunge i 75 g: l'apertura alare massima è di 46 cm. Queste misure ne fanno il pipistrello europeo di maggiori dimensioni. Il pelo è di colore bruno-rossiccio con sfumature di color ruggine: sul quarto posteriore e sul petto si può registrare una tendenza del pelo a schiarirsi verso tonalità bionde. La faccia ed il patagio sono nerastri, mentre gli arti e la pelle fra occhi ed orecchie sono di color carnicino. La faccia è grossa e squadrata, dall'aspetto canino, con grandi denti appuntiti.
Biologia: Si tratta di animali crepuscolari e notturni, che durante il giorno cercano rifugio nelle cavità dei tronchi di latifoglie o nei nidi artificiali per uccelli a forma di scatola, con apertura abbastanza grande da permettere all'animale di accedervi. L'animale si invola al tramonto (subito dopo il letargo spesso i voli avvengono anche in pieno giorno) se il tempo è buono, altrimenti in caso di pioggia e vento non esce affatto dal rifugio: il volo avviene, veloce e formato dall'alternarsi di rettilinei e brusche zigzagate con ampi battiti d'ala, avviene fra i cinque ed i trenta metri d'altezza. I rifugi diurni spesso vengono utilizzati fra novembre ed aprile per il letargo, che avviene in colonie che contano una quarantina di individui: con la fine dell'inverno, i vari esemplari tornano attivi ed i maschi si allontanano dalla colonia per riunirsi in gruppi costituiti da soli individui maschili, mentre le femmine rimangono nel rifugio che viene adibito a nursery. Pare che questi animali percorrano periodicamente delle migrazioni: ad esempio le popolazioni asiatiche sembrano migrare stagionalmente lungo la direttrice NE-SE.
Alimentazione: Gli studi suggeriscono che questi pipistrelli cacciatori si nutrono principalmente di insetti (coleotteri e falene): è stato provato che (almeno in certi periodi dell'anno; durante il passo) si nutrono anche di piccoli uccelli passeriformi, che si ritiene l'animale catturi e divori in volo. La cattura in volo di questi volatili è stata registrata solo nella nottola maggiore, a partire da studi effettuati sia in Italia che in Spagna. Gli studi svolti in quest'ultimo Paese indicano che durante la migrazione notturna degli uccelli sul Mediterraneo, tra marzo-maggio e agosto-novembre, circa il 70% delle deiezioni delle nottole maggiori conteneva resti di uccelli. Studi sugli isotopi stabili nel sangue di questi pipistrelli confermano tale ipotesi. La nottola maggiore è dotata di forti denti, grandi dimensioni, di un ottimo sistema di ecolocazione e di ali evolute per cacciare in cielo aperto; inoltre le sue frequenze di ecolocazione sono situate ben al sopra del raggio uditivo degli uccelli, caratteristica indicante che questa specie si sia adattata o exattata alla caccia notturna dei passeracei in volo.
Riproduzione: L'accoppiamento avviene fra settembre ed ottobre, mentre il parto avviene durante il mese di luglio: i cuccioli aprono gli occhi attorno alla settimana di vita, mentre divengono autosufficienti attorno al mese d'età, ed a questo punto essi abbandonano le madri per riunirsi in colonie giovanili. La longevità di questi animali è stata stimata attorno ai sei anni.
Rischio: NT - Prossimo alla minaccia