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Myotis myotis Borkhausen 1797 myotis Borkhausen

Myotis myotis

Nome comune:
Vespertilio maggiore

Sottospecie conosciute:
Myotis myotis alpinus
Myotis myotis altipennis
Myotis myotis macrocephalicus
Myotis myotis myotis
Myotis myotis omari
Myotis myotis punicus
Myotis myotis risorius
Myotis myotis spelaeus
Myotis myotis submurinus
Myotis myotis (typus)

Distribuzione:  La specie è diffusa in Europa continentale (fatta eccezione per la Scandinavia), Inghilterra meridionale, Medio Oriente, Iran, Turkmenistan, Nordafrica ed Azzorre. In Italia, la specie è diffusa sull'intero territorio nazionale, con la sottospecie nominale sul territorio peninsulare ed in Sicilia e la sottospecie punicus in Sardegna. Predilige le aree calde o temperate, dove vive negli ambienti di pianura e collina, mentre a latitudini più fredde o più montane si spinge nelle zone antropizzate.

Descrizione:  Misura circa 7 cm di lunghezza, per un peso che si attesta attorno ai 35 g. L'apertura alare media è di circa 40 cm, il che lo rende una fra le specie di vespertilio di maggiori dimensioni. Il pelo è di colore bruno-giallastro sul dorso, con tendenza ad inscurirsi man mano che si procede verso il quarto posteriore ed il ventre, che è invece di colore biancastro. La mandibola è anch'essa bianca, tuttavia ai due lati del collo è presente un alone giallastro. Il muso è nudo, con le labbra ed il cerchio attorno agli occhi di colore rosato ed il resto del muso di colore bruno scuro. Il patagio è di colore grigiastro, mentre le zampe sono di colore rosso.

Biologia:  Si tratta di animali dalle abitudini notturne, che escono solo dopo il tramonto, mentre durante il giorno cercano rifugio in ambienti sotterranei, sia naturali che artificiali (caverne, miniere, cantine etc.): durante la stagione fredda, questi animali vanno in ibernazione in gruppi di un centinaio di esemplari, che rimangono appesi al soffitto od alle pareti. È degno di nota il fatto che sono prima le femmine a raggiungere i luoghi di svernamento, mentre i maschi arrivano solo in un secondo momento. Tende a volare ad altezze piuttosto contenute (al massimo 10 m d'altezza), poichè si posa molto spesso al suolo: durante il volo, che è piuttosto lento, le ali tendono a descrivere una sorta di infinito.

Alimentazione:  Si nutre di piccoli artropodi, in particolare di coleotteri della famiglia dei carabidi, che cattura piombando loro addosso dall'alto mentre si trovano sul terreno: per tale motivo, tende a cacciare in aree sgombre, come radure e prati (in Medio Oriente e Nordafrica anche in aree semidesertiche), mentre evita con cura le zone con folta boscaglia o con erba alta.

Riproduzione:  L'accoppiamento avviene fra agosto e marzo: spesso questi animali si accoppiano durante la loro permanenza negli ibernacoli, quando è più facile i due sessi si incontrino, anche se un picco degli accoppiamenti si ha durante la stagione autunnale. Ciascun maschio tende a crearsi un proprio harem, comprendente 5-6 femmine. In marzo, le femmine si raggruppano in stormi di anche un migliaio di esemplari: la gestazione dura un paio di mesi, al termine dei quali (generalmente in giugno-luglio) viene dato alla luce un unico cucciolo, anche se la percentuale di parti gemellari è piuttosto significativa. I cuccioli, a partire dal loro primo giorno di vita, durante la notte vengono lasciati in gruppi sorvegliati da femmine che non hanno partorito, mentre le madri escono a procacciarsi il cibo. Il cucciolo può involarsi attorno alle tre settimane di vita, ma ne occorrono almeno altre due prima che venga svezzato definitivamente e si allontani dalla madre. La speranza di vita di questi animali supera i venti anni, anche se generalmente è raro che un esemplare viva oltre i cinque anni in natura.

Rischio:  LC - Rischio minimo