06 - Miti e leggende

Ai nostri cari amici pipistrelli ne vengono dette di cotte e di crude e nell’arco della storia, ancora oggi purtroppo, vengono attribuiti a questi animali tante storie e scaramanzie. Di grande fama è la fobia di questi animali, soprattutto da parte delle donne, che temono che i pipistrelli si attacchino ai capelli senza più riuscire a districarsi. Quindi l’unica soluzione sarebbe quella di tagliare completamente i capelli. Questa credenza è ancora oggi molto diffusa in tutta Italia e viene tramandata da genitori in figli.

I Chirotteri spesso vengono paragonati a roditori volanti, per la somiglianza delle orecchie e del muso (genere Myotis), ma ancor peggio non vengono considerati neanche come Mammiferi, bensì appartenenti alla Classe degli Uccelli! In Abruzzo ancora oggi si racconta che i pipistrelli durante la notte scendono dalle canne fumarie per entrare poi nelle stanze, soprattutto dei bambini, per succhiare il loro sangue e per accecarli. Il vampirismo ormai è diffuso in tutto il mondo, soprattutto nell’ultimo periodo, attraverso il cinema e i libri, basti pensare al conte Dracula. Alcuni pipistrelli sono emofagi , cioè si nutrono di sangue di bestiame, ma in Italia i nostri pipistrelli sono tutti insettivori. In Toscana ancora oggi viene raccontata la storia di Gesù sofferente in croce che chiedendo aiuto a un pipistrello disse: “Nottolina, nottolina, levami dall’occhio codesta spina” ma non ebbe alcun soccorso se non da una rondine. Fu da allora che Cristo maledisse i pipistrelli. Infatti nella nostra religione i pipistrelli sono citati come figure demoniache, basti pensare alla figura di Lucifero con ali di pipistrello.

Ancora oggi in alcuni paesi italiani si considera l’arrivo dei pipistrelli come il preannuncio di una disgrazia o l’arrivo di una tempesta. Tradizione europea, comune anche con i rapaci soprattutto notturni, è stata (e lo è ancora) quella di inchiodare i pipistrelli sull’uscio di casa per allontanare gli spiriti maligni. Non poteva mancare l’aspetto culinario; infatti in Liguria e Veneto vengono utilizzati nella cucina locale, soprattutto i rinolofi. Nell’ambito della salute e del benessere sono noti i vari rimedi illogici e obsoleti con sangue di pipistrello. Il sangue è usato con funzione depilatoria (pratica ancora usata in Egitto sin dalla nascita alle giovani bimbe nubiane), come potente afrodisiaco , come rimedio per favorire il concepimento (spargendo il sangue sotto il guanciale del cuscino della donna) o ancora per migliorare la vista di notte cospargendosi il viso con il sangue. Altri rimedi riguardano l’intero animale come per esempio la preparazione di una pozione che tiene lontani formiche, bruchi, cavallette, ed è un ottimo antidoto contro il morso di serpente.

Si crede anche che trafiggendo un pipistrello e badando che rimanga vivo, unendo poi il dorso dell’animale al proprio e stringendoselo poi al petto sino alla sua morte, ci si preservi dall’itterizia. Usando invece gli occhi si possono risolvere problemi legati all’insonnia.

In Finlandia si crede che di notte l'anima del dormiente lasci il corpo sotto forma di pipistrello per poi ritornarci al mattino seguente. In Bosnia-Erzegovina si crede che per rendere l'amata malleabile sia utile mettere alcuni peli di pipistrello in una bevanda da offrirle, oppure sfiorarla con un osso di pipistrello, ovviamente senza farsi notare.

Nell'antico Egitto si credeva che mescolando l'urina del pipistrello con la bile di una carpa del Nilo ed il succo della ruta selvatica si potessero curare i disturbi visivi. Nei paesi arabi per curare l'ischialgia occorre ingerire pipistrelli cotti in olio di sesamo, per l'asma invece è meglio cuocerli in olio di gelsomino. In India la pelle appena estratta dei pipistrelli serve a lenire i dolori provocati dal colpo della strega e dai reumatismi.

Tra il 1812, durante la guerra d’indipendenza, e il 1860, guerra di secessione, veniva utilizzato il guano dei pipistrelli per la preparazione della polvere da sparo.

Addirittura il pipistrello comparve nel periodo della seconda guerra mondiale come emblema militare. Nel 1942 un chirurgo della Pennsylvania inviò alla casa bianca la proposta di utilizzare i pipistrelli muniti di piccole bombe, ma ciò non venne mai approvato.

Fino ad ora abbiamo citato per la maggior parte gli aspetti negativi, ma sin dalle antichità i pipistrelli venivano considerati divinità, come il dio Camozotz, dio della morte e della resurrezione che i Maya raffiguravano con corpo umano e ali e muso da pipistrello. Testimonianza di incisioni e pitture sono state ritrovate all’interno di grotte risalenti a circa 20-25.000 anni fa. Venivano costruite anche delle onorificenze come la costruzione di un monticello artificiale rappresentante un pipistrello come dono alle divinità degli indios Tainos (antichi aborigeni di Cuba).

In Cina vengono attualmente considerati come animali propiziatori simboleggianti la fortuna e la prosperità.

Oggi invece i pipistrelli sono ben apprezzati dalla comunità. Basti pensare che esistono molti francobolli e cartoline raffiguranti addirittura circa 63 specie. I ragazzini tramite il personaggio di film e fumetti , noto come Batman, si sono incuriositi della figura del pipistrello, studiandone così alcune caratteristiche. Tra i vari gruppi speleologici non manca nello stemma la figura del pipistrello, che ha sempre scaturito una certa curiosità in tutti gli speleologi, pur non essendo interessati agli aspetti biospeleologici.